Vita

 

 

ich wurde am 21. August 1969 zur Mittagszeit nach einem Gewitter in Kirchen (im Westerwald) geboren
sono nata il 21 agosto 1969 al mezzogiorno dopo un temporale a Kirchen 

(a Westerwald)

übrigens stammt August Sander aus einem Nachbardorf (Herdorf), aber ich kannte zu diesem Zeitpunkt weder seine wundervollen Photographien noch das Dorf
a propos August Sander è da un villagio vicino (si chiama Herdorf), ma nel quel momento, certo, non ho conusciuto né le sue foto né il villagio

als Kind schenkte mir meine Mutter die verwackelten und unbrauchbaren Urlaubsphotos, die ich liebevoll in Photoalben klebte und beschriftete. 
Quando ero una bambina mia madre mi ha regalato le foto delle vacanze. Erano scure, mosse e inutile, quelle ho incollato nel un albo di foto e le ho descritto.

ich dachte mir Bildtitel und passende Gedichte aus - und gestaltete auf diese Weise drei Alben mit den gruseligen Selbstbildnissen und Zeugen meiner Vergangenheit: Menschen ohne Extremitäten, im schlimmsten Fall ohne Köpfe, Zombies, Schatten ...
ho cercato dei titoli e poesia adatta (e ho composto versi che erano conveniente per questi collage) - cosi ho fatto tre albi con le foto raggruppate di me e degli testimoni del mio passato (albumi con autoritratti orrendi e ricordi del mio passato): i uomini senza le gambe, le bracce o le teste - nel peggiore dei casi, zombies, ombre...

dies kann vielleicht meinen Sinn für das Morbide erklären
forse questa cosa puo spiegare la mia predilezione (la mia inclinazione) per la morte, la anormalità

mich zogen die Photos als solche an und das ist noch heute so - ich photographiere, um nachher ein Papierbild in den Händen halten zu können, um etwas so Flüchtiges wie Augenblicke und Atmosphären in einen anderen Aggregatzustand zu überführen, ihnen eine Scheinmaterie zu verleihen
erano le foto che mi hanno attirato e anche oggi è cosi -  faccio le foto, perche voglio tenere dopo qualcosa di carta nelle mani, la fugacità del momento e della atmosphera , di darli un'altra materia...

meine erste Kamera (sie verdient den Namen nicht) war eine Kodak Pocket mit einem großen blauen Punkt als Auslöser (meine Photos unterschieden sich nur unwesentlich von den ausrangierten Photos meiner Mutter)
la mia prima macchina di presa ( insomma non la merita il nome) era una Kodak Pocket con un grande punto blu da scatto ( lie mie foto non erano molto differente di quelle della mia madre) 

mit meiner wunderbaren Nikon FM wurde alles anders - das war 1991
con l mia Nikon FM tutto si cambiava - era nel 1991

seitdem photographiere ich fast alles mit einem 50er Objektiv (wie ein Auge) - alles andere ist doch Schnickschnack)
da quel momento fotografo con un obiettivo 50 (come i occhi)

ich habe einmal versucht, ein Photobuch zu lesen, danach war ich so verwirrt, dass ich ein halbes Jahr lang meine Kamera nicht angefasste (den Sinn von Blende und Belichtungszeit lernte ich erst in der Dunkelkammer kennen)
una volta ho provato di leggere un libro della technica fotografica, dopo ero cosi irritata e confusa, che non ho fatto una foto per un mezz’anno (la mia macchina fotografica stessi nel un angolo per un mezz’anno)

(il senso di diaframma e il tempo dell’esposizione ho imperato nella camera scura)

ich denke ganz selten nach, wenn ich photographiere, ich tu es einfach
non ho penso se faccio una foto, la faccio e basta

auch an Ränder und Abstände verschwende ich keinen Gedanken
e neanche penso ai orli e le distanze

ich fange Gefühle und inszeniere Stimmungen
prendo i sentimenti e metto in scena l’ambiente

ich suche nach der Authentizität und Echtheit, Wahrhaftigkeit und Schönheit in jedem Gesicht und versuche sie zu zeigen
vielleicht so etwas wie ‘Aura’

cerco l’autentizità e naturalità, verità e bellezza nel ogni viso e provo di monstrale

un po come un ‘aura’


- dabei schrecke ich keineswegs vor Inszenierung zurück - was ist denn schon real? und gibt es nicht immer Parallelwelten?...
- e faccio anche le messe in scena - che cosa è la realita? (qualle e la diferenza tra realita e immaginario? E non esistono sempre i mondi paralleli?...

Tanja Weber